Sia chiaro, non verrà nessun messia a salvare l'Italia. Però è una ginnastica salutare sporgersi inSia chiaro, non verrà nessun messia a salvare l'Italia. Però è una ginnastica salutare sporgersi in piena notte sul davanzale del giorno che verrà. L'Italia ha bisogno di qualcuno che la metta incinta. Sì, proprio incinta. Non penso a un Miracoloso Salvatore nel ruolo di stallone. Penso a un movimento fresco, che parta da pochi, a un'idea che si trasmette come una scossa elettrica per svegliare gli italiani dalla rassegnata depressione. Non ci salveremo se continueremo a pensare che la crisi dell'economia si salvi con l'economia. È ovvio che occorrono risposte adeguate ed efficaci sul piano economico, che ora non vediamo.
Ma questa crisi economica non si risolve sul terreno in cui esplode, con i soggetti che l'hanno, non dico provocata, ma almeno accompagnata. Ci vuole un salto. Ci vuole un sentire che preceda l'economia. Abbiamo bisogno di ritrovare moventi per vivere, per osare, per ricominciare. E quei motivi non ce li dà l'economia. Va attivata la voglia di ingravidare il futuro, attingendo a serbatoi più profondi, biospirituali, se mi passate l'oscenità. Ripartiamo dalla comunità-Italia. Tabula rasa del presente, ripensamento del passato, proiezione nel futuro.
Riconnettersi alla vita. Più giovani, più donne, più talenti rimpatriati. L'Italia da amare, anche se è abbreviativo d'amarezza. Queste svolte non si studiano a tavolino. Ma dobbiamo propiziare un clima, predisporre un'accoglienza, perché poi quella scintilla, venuta da chissàdove, scatti e infiammi. La situazione è grave, ma può diventare gravida.
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