domenica 18 maggio 2014

Salviamo il Nostro Paese dai ciarlatani...!!

Se oggi si andasse a votare, sei elettori su dieci non saprebbero chi scegliere (sondaggio Demetra- Sole24 Ore). Metà dell'elettorato, oltre il 50%, si dichiara schifata dei partiti e pronta a disertare le urne in caso di elezione.
La rabbia e la disillusione nei confronti della classe politica attuale cresce di giorno in giorno, e va detto che gli stessi partiti fanno di tutto per allargare il fossato fra il Paese e gli eletti, fra i rappresentanti delle istituzioni e la vita quotidiana della gente. Continuano imperterriti nella difesa ad oltranza di privilegi, corporativismi, insultanti giustificazioni di comportamenti e stili di vita che non sono altro che latrocini e dilapidazione di risorse pubbliche.

In più si aggiunge la pesantissima crisi economica, che aggrava drammaticamente la situazione delle famiglie e del lavoro, e che esigerebbe risposte concrete fatte di esempio, credibilità, coraggio, fermezza delle scelte e sguardo rivolto al futuro. In una parola sola: responsabilità.

In questo clima da Pompei della politica italiana, dove tutti i partiti sono in caduta libera di consensi, e segreterie e comitati centrali si muovono come formiche impazzite in un formicaio ormai andato distrutto, è facile che i primi a giovarsene siano i movimenti dell'anti-tutto, del grida-più-forte e sparala-più-grossa, di cui il Cinque Stelle di Beppe Grillo è il capofila, ma che annovera i vari «movimenti per la gente» come quello del patron del Palermo Zamparini, ma pure le urla apocalittiche e sconclusionate dei Di Pietro di turno o le incitazioni alla rivoluzione dei duri e puri alla Landini, con tanto di intellettuali da salotto a tener bordone.
Dopo vent'anni di populismo televisiv-peronista, il ricorso all'emergenza di un governo di tecnici per scongiurare la bancarotta sembrava aver insegnato agli italiani che la politica dei descamisados non porta da nessuna parte, e chi si presenta per abbattare «Roma ladrona» spesso è più ladrone degli altri e ai costumi romani fa in fretta ad adattarsi, trovandosi comodamente a proprio agio.

Invece niente, gli italiani ancora una volta sembrano chiedere alla politica di fare soltanto show, intrattenimento, spettacolo da distrazione per non pensare ai problemi concreti e ai cambiamenti necessari. L'ultima di Grillo, che ha raccolto scroscianti applausi, è l'impegno ad uscire dall'euro e a non pagare più il debito pubblico, dimenticandosi che sarebbe la rovina dei risparmiatori italiani e il fallimento dello Stato, che non potrebbe pagare più pensioni e stipendi pubblici. Ma tant'è, chi più la spara in questo momento, più raccoglie battimani. Compreso il sindacato che chiama a raccolta per lo sciopero generale (a che fine? con quale obiettivo? con quali risultati previsti), quando tutti gli scioperi generali degli ultimi anni hanno dimostrato di non aver cambiato una virgola della crisi in atto, e mai come oggi l'economia e i lavoratori hanno bisogno di produrre e garantire reddito per tenere in piedi la baracca (anche delle famiglie).

L'Italia del dopoguerra e della ricostruzione non è stata portata avanti con vuoti «movimenti della gente» (e sì che il qualunquismo di Giannini e di Lauro, e il movimento dell'«Uomo Qualunque» c'era anche allora), ma dalla quotidiana concretezza di figure politiche come De Gasperi, che non pensavano alla successiva elezione ma alla successiva generazione. Di questo oggi c'è bisogno, di responsabilità della politica, a destra come a sinistra, di progetti chiari e non estremisti, di volontà riformista, del passo dopo passo, sapendo che il cambiamento ha tempi lunghi, ma va incardinato oggi, con scelte che porteranno i loro effetti benefici domani.

Dopo vent'anni di populismo e demagogia, imboccare di nuovo la via dell'irresponsabilità della politica significherebbe la fine del Paese, annullando la fatica e i sacrifici che lavoratori e pensionati si sono assunti sulle proprie spalle per dare una svolta all'Italia.
Non possiamo permetterlo, rincorrendo il primo avventuriero parolaio che passa.

mercoledì 7 maggio 2014

OLTRE IL SIMBOLO NOI DI DESTRA ELEZIONI COMUNALI 2014 Monza & Brianza


Martini a Busnago Candidato Sindaco

Zanantoni Candidato Sindaco a MUGGIO'

Alfieri a Cornate d'Adda FI

 Alibrandi a Giussano in FDI

 Mandaglio a Usmate Velate FDI

 Varano a Muggiò NCD

lunedì 5 maggio 2014

Muggiò, “l’ultimo dei liberali”. Intervista a Pietro Zanantoni [#elezionitourmb]

Muggiò, “l'ultimo dei liberali”. Intervista a Pietro Zanantoni [#elezionitourmb]

È il sindaco uscente di Muggiò. Dal 1995 in consiglio comunale, uno degli uomini di fiducia da cui il centrodestra vuole ripartire in Brianza. Pietro Stefano Zanantoni a Muggiò lo conoscono anche i sassi: fondatore del gruppo cittadino di Forza Italia nel 1994, sindaco dal 1999 al 2004 e dal 2009 al 2014, si definisce «un liberale di quelli veri, sin da ragazzo». Classe 1960, responsabile crediti in una nota banca nazionale, inizia il suo trascorso politico nella Gioventù Liberale, anno 1976. Si candida nella coalizione appoggiata da Forza Italia, Nuovo Centro Destra, Lega Nord, Lista Civica Brianza 2009 per il bene di Muggiò, Unione di Centro e Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale.
Sindaco, spiega in un tweet che cos’è la politica
In un tweet non riesco. Diciamo che ogni individuo dovrebbe essere responsabile unico delle finalità della propria vita e scegliere liberamente il percorso per arrivarci. Alla politica (potere pubblico) compete non di ergersi a giudice delle finalità individuali ma di promuovere le condizioni migliori perché ciascuno possa perseguire il proprio scopo senza intralciare quello altrui. Questa e’ la mia idea della politica.
Qual è (se c’è) il personaggio (anche non politico) a cui ti ispiri?
Non ho un personaggio in particolare, sono un appassionato lettore di storia e bibliografie e traggo ispirazione dagli uomini che hanno avuto il coraggio delle proprie idee, che hanno lottato per poterle esprimere, che nella loro epoca sono stati degli innovatori. Quindi da Giulio Cesare ad Alessandro, da Carlo Magno a Napoleone, Einaudi, Croce, Gobetti, Regan, Thatcher, Blair, Leonardo da Vinci, Galileo, Michelangelo, Macchiavelli, Dante, Mandela, Kennedy, Martin Luther King, Rita Levi Montalcini, Oriana Fallaci, Bill Gates e Steve Jobs. E parecchi altri. In comune hanno il coraggio, l’innovazione e un certo anticonformismo.
Chi è stato il primo sindaco di Muggiò?
Camillo Casati, ma dopo il referendum monarchia o repubblica Enrico Merati.
Hai cercato su internet o lo sapevi?
Abbiamo pubblicato un libro su Muggiò…
Descrivi Muggiò con tre aggettivi
Solidale, Accogliente e ora anche Vivace.
Qual è la cosa più brutta (che non va, che non funziona, che funziona male) di Muggiò?
Nonostante gli sforzi e le risorse non sono soddisfatto del taglio del verde e in parte della pulizia delle strade. Per la seconda delle due concorre anche la poca educazione di qualche cittadino che non ha a cuore la propria città. Per il verde: ne abbiamo tanto a Muggiò e il problema della crescita dell’erba diventa un incubo. Quando finisce un taglio bisogna cominciarne un altro. La città non sembra (ma è solo una impressione) mai in ordine.
Faresti il sindaco gratis?
La gratuità di qualsiasi cosa svilisce il suo valore. Il giusto compenso rende, nel caso del Sindaco, liberi di operare. Certo è che 834 euro al mese non mi sembrano una grande paga.
Anziché spiegarci perché dovrebbero votare per la tua lista, spiega perché i muggioresi non dovrebbero votare per gli altri candidati.
Perché il meglio deve ancora venire! Nonostante 5 anni di crisi economica che ha colpito l’Italia e anche il Comune ( il bilancio era di 22 milioni nel 2009 ora, nel 2014 è sceso a circa 15 milioni di euro) sono riuscito a non tagliare i servizi e mantenere la pressione fiscale comunale tra le più basse in Lombardia. Nessuno è rimasto solo, nessuno è rimasto indietro a Muggiò. Ho una buona esperienza e ancora molto entusiasmo ed idee innovative. Tra i miei avversari non vedo la mia esperienza, credo che l’entusiasmo sia circoscritto alla fase di scontro elettorale e di idee innovative nemmeno l’ombra. Sarebbe un ritorno al passato.
Da domani sei (di nuovo) sindaco. Cosa fai, nell’immediato?
Stanzierei dei “soldi” per il fondo “Aiutiamo le Famiglie”. Risorse da destinare a chi ad esempio è proprietario di una prima casa ma che si trova in difficoltà economica (perdita di lavoro, altre difficoltà) e che ora non può ricevere aiuti dal comune per l’annosa questione dei parametri isee). Dopo lavorerei sul fronte Expo per dare alle nostre imprese la possibilità di agganciare questa grande opportunità.
Una delle “grane” che più hanno fatto discutere Muggiò è relativa all’area Magic Movie. Ci sono novità?
Magic Movie è una grana datata 20 anni ormai. Ho portato alcuni privati personalmente a visionare l’immobile e qualche interesse l’ho riscontrato. L’amministrazione è pronta a fare il proprio dovere nell’applicazione puntuale del PGT: non verranno dati permessi che prevedono l’utilizzo di altre aree se non quelle attuali di sedime. Incrociamo le dita e speriamo che qualcuno lo compri all’asta.
Qual è stato l’errore più grande dell’attuale amministrazione di Muggiò?
Di errori grossolani non ne ho commessi. Complice la crisi economica che non ha favorito le soluzioni prospettate si poteva fare di più per il complesso Ravizza, abbiamo un bel progetto per l’utilizzo dell’immobile da trasformare nel Polo Socio Sanitario di Eccellenza e mi rode di non avere ricevuto ancora il “via libera” ufficiale per la ristrutturazione-ampliamento della Caserma dei Carabinieri.
Quale, invece, il merito maggiore?
Il merito maggiore e’ stato aver mantenuto e in qualche caso aumentato gli interventi sociali (oltre 3.000.000 di euro di spesa all’anno); aver aumentato le possibilità di incontro, divertimento, cultura, spendendo meno della passata amministrazione; avere una tassazione locale tra le più basse in Lombardia. Più soldi in tasca ai cittadini di Muggiò ma con maggiori servizi erogati e aver pagato puntualmente i nostri fornitori entro i 60 giorni di legge.
FONTE MB NEWS MONZA E BRIANZA

venerdì 2 maggio 2014

Meloni: I sindacati non difendono i lavoratori ma i loro iscritti

Elezioni Comunali 2014 a Villasanta


Per gli amici di FDI in Lombardia Riscatta l'Italia in Europa con Carlo Fidanza e Paola Chiesa #elezionieuropee2014

Chi sono

Diploma di maturità scientifica. Esami in giurisprudenza e in scienze della cooperazione internazionale per lo sviluppo.
Vicepresidente nazionale di Azione Giovani (An) dal 2004 al 2008, vicecoordinatore nazionale di Giovane Italia (PdL) dal 2008 al 2012.
Consigliere circoscrizionale di Milano (1997-2001); assessore ai servizi civici al comune di Desio (2005-2006); consigliere comunale di Milano (2006-2011) con il ruolo di capogruppo di Alleanza Nazionale (2006-2009), vice capogruppo PdL (marzo 2009-dicembre 2009) e presidente della commissione “EXPO 2015″ (luglio 2009-maggio 2011).
Vice coordinatore della Consulta nazionale giovani amministratori ANCI (Associazione Nazionale Comuni d’Italia) – ANCI Giovane dal 2006 al 2011.
Deputato al Parlamento Europeo (2009) eletto nella lista del Popolo della Libertà nella circoscrizione Nord-Ovest con 26822 preferenze.
Membro della Commissione Trasporti e Turismo, è stato relatore sulla nuova strategia Ue per il Turismo e oggi coordina specifica task force sul tema. È stato inoltre relatore per il Ppe sulla riforma degli slot aeroportuali.
Membro della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale, ha seguito la riforma della Politica Agricola Comune (PAC).
È membro della delegazione Ue-Afghanistan.
Nel dicembre 2012 è stato tra i fondatori di Fratelli d’Italia – Centrodestra Nazionale, il nuovo movimento promosso da Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e Guido Crosetto.
Dal gennaio 2013 è Vice Capodelegazione al Parlamento europeo, in seno alla delegazione PdL che riunisce anche gli eletti di altri partiti di centrodestra.