martedì 29 maggio 2012

LE NOSTRE IDEE PER CAMBIARE

UNA MIGLIORE QUALITA’ DELLA MACCHINA PUBBLICA; l’obiettivo è una revisione della Pubblica Amministrazione nel senso dell’efficienza, e del merito, per abbattere privilegi, burocratismo, fenomeni parassitari e ridare al Comune un ruolo di affidabilità nei servizi.
Come?
·        Far conoscere ai cittadini i dati degli obiettivi e del funzionamento dei diversi rami della Pubblica Amministrazione, richiedendo al riguardo il loro giudizio;
·        ricorso a consulenze e appalti esterni solo quando è comprovata l’impossibilità di svolgere i medesimi compiti con le risorse di cui già dispone l’apparato pubblico;
adozione per le reti informatiche della Amministrazione Pubblica di programmi 

IL SOCIALE
La povertà
I poveri esistono, ci sono, anche in questa città che si sente ricca e ostenta il proprio benessere. I poveri ci sono e vanno aiutati. Molte organizzazioni volontarie e/o religiose se ne occupano, spesso in maniera encomiabile, ma questo non può e non deve essere una giustificazione perché il Comune faccia finta di niente. La collettività ha il dovere di occuparsi di coloro che fanno più fatica, perché la parola “comune” sta per comunità, e si occupa dunque di tutti senza distinzioni di nessun tipo, men che meno economiche. Il problema della povertà è un problema di tutti, non è un problema loro. I poveri non devono nascondersi, la città non deve far finta di non vederli.
LA CENTRALITÀ DELLA PERSONA Abbiamo in mente un sistema sociale che ponga alla propria base la centralità della persona, un sistema cioè, che intenda  come diritto da promuovere e tutelare, la tranquillità della persona.  La persona e i bisogni della famiglia, dei minori, dei giovani, degli anziani, dei disabili, dei poveri, degli immigrati, così come dei tossicodipendenti e dei più deboli saranno difesi e valorizzati, posti al centro della nostra azione di governo. In tale ottica, la programmazione dovrà realizzare uno sforzo teso a migliorare la conoscenza dei bisogni della persona sui quali fondare le risposte assistenziali. Il sistema socio-sanitario come parte determinante del Welfare sarà impostato a misura della nuova realtà sociale, economica, occupazionale e degli attuali bisogni dei cittadini, garantendo meno privilegi, meno sprechi e più politiche attive a favore della persona.
Come?
·        Revisione e riadattamento, conforme a tutto il distretto di Carate B.za, del regolamento di  erogazione di sostegni economici
·        Potenziamento di forme di collaborazione con le realtà del terzo settore ( Caritas, volontariato)
·        Conseguente potenziamento reale delle strutture private che svolgono assistenza alla persona ( croce verde, auser, sportello badanti)

Anziani  - La domiciliarietà
Lo sviluppo dell’assistenza domiciliare integrata (ADI) è ritenuto prioritario, essendo questo il servizio che oggi maggiormente esprime il valore di prossimità alle esigenze dei soggetti che presentano necessità assistenziali più o meno complesse legate alla loro condizione di non autosufficienza.
L’assistenza trasferita “dalla RSA alla propria abitazione”, quando possibile, è per noi la semplice constatazione che una rete efficiente di servizi di natura domiciliare non solo aumenta la qualità della vita della persona ma incide anche positivamente sulla sostenibilità dei costi del servizio prestato.

La famiglia
La famiglia è l’entità principale da cui dipende la stabilità della società. Il suo ruolo sociale è fondamentale per la società e per il futuro di giovani ed adolescenti, un ruolo caratterizzato da diverse funzioni, tutelate dall’ordinamento giuridico, ma delle quali è difficilissimo calcolare il peso. Il protagonista assoluto della nostra strategia di welfare sarà la famiglia, che aiuteremo nell’assunzione di competenze e responsabilità. Ciò non significa abbandonarla in una sorta di “welfare fatto in casa”, costruito per lo più sul lavoro non riconosciuto (e non pagato) delle donne all’interno della famiglia o su quello (spesso irregolare) di “collaboratori familiari” il cui costo ricade sempre sulla famiglia. Significa invece promuovere a livello di comunità locale una vera sussidiarietà solidale, che si traduce in una collaborazione concreta alle famiglie impegnate nei compiti di cura mediante interventi personalizzati, definiti non solo “per” la famiglia, ma anche “insieme” ad essa.
 Sostegno Al Reddito
Su questo fronte, ci impegneremo per adottare strumenti e azioni rivolti a fronteggiare la disoccupazione di ritorno attraverso il sostegno al reddito, ma soprattutto le politiche attive del lavoro rivolte al reinserimento delle persone disoccupate. In questi due Anni passati il Nostro Assessore ai Servizi Sociali Pietro Di Salvo ha attivato due bandi per le persone in difficoltà per circa 75.000,00 €. Altre iniziative dovranno essere prese visto l’aumento delle persone disoccupate.
Come?
Con l’attivazione e l’incentivazione di tirocini lavorativi presso aziende pubbliche e private non solo per i giovani che entrano per la prima volta nel mondo del lavoro ma anche per i padri di famiglia e gli adulti che a causa della crisi hanno perso il lavoro o chiuso la propria azienda.
Disabilità
Il confronto con il mondo della disabilità è possibile nella vita di ciascuno di noi, non solo per coloro che già si occupano di persone diversamente abili per motivi professionali, nelle attività di volontariato o perché direttamente coinvolti in impegnative e spesso dolorose esperienze personali o familiari, ma anche per i cosiddetti “abili”. Non bisogna perdere di vista il fatto che, ogni essere umano, porta con se un suo “mondo”, con all’interno vissuti personali, stile di vita, carattere, ecc; per questo motivo ognuno di noi è unico e speciale con conseguente diversità. In questo senso si può intendere la diversità come una risorsa, in termini di crescita e arricchimento personali. Dobbiamo  renderci  conto che l’uomo costruisce la propria identità, la sua storia, attraverso il rapporto con l’altro e che gli esseri umani riescano a “coesistere a condizioni di riconoscersi tutti uomini ma in modo diverso.

Come?
·        Prosecuzione degli interventi per eliminare le barriere architettoniche in città.
·        Ampliamento dell'attività dei Centri Diurni Disabili, con particolare attenzione ai bambini,
e potenziamento dei Centri Socio Educativi,  Servizi
Formativi per l’autonomia e dei Centri di Aggregazione Disabili.
·        Presenza negli uffici comunali con sportelli rivolti al cittadino, di persone con formazione sul linguaggio dei
segni.
·        Potenziamento delle iniziative sportive per disabili.
·        Rafforzamento iniziativa “dal dopo di noi al durante noi”, per accompagnare le persone
con disabilità nella costruzione di una vita adulta assistita da servizi e interventi specializzati,sempre in collaborazione con le famiglie.
·        Mappatura dei posti auto per disabili, monitoraggio dell’erogazione dei contrassegni  e loro aumento dove necessario.
·        Promozione della consultazione organica delle associazioni
effettivamente rappresentative della realtà lissonese  (disabilità fisica, sensoriale, intellettiva)
·        riapertura di opportunità lavorative anche in collegamento con le associazioni degli
industriali, degli artigiani, della cooperazione sociale, attraverso tirocini lavorativi
·        revisione accessibilità teatri e impianti sportivi (specie piscine
comunali e impianti di basket), sostituzione dei percorsi ghiaiosi nei giardini pubblici del
centro.







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