Tutti vogliono Giorgia Meloni: più che questione di tradizione politica, è banale storia di numeri e di peso. Giovane, brillante, pasionaria, moderna ma ancorata alla tradizione che fu di Alleanza Nazionale. Un po' per tutti questi aspetti (punti di forza, ma in certi casi anche handicap) la deputata del Pdl è in rotta con il partito di Silvio Berlusconi, delusa dal dietrofront sulle primarie, e insieme all'altro ribelle Guido Crosetto (e al formattatoreAlessandro Cattaneo) proverà a smuovere le acque con una manifestazione provocatoriamente (?) intitolata "Le primarie delle Idee" e organizzata per domenica prossima all'Auditorium della Conciliazione a Roma. La bambinaMeloni e il gigante Crosetto, coppia improbabile ma solo in apparenza: nel momento dell'anti-politica, due politici di lungo corso al di là dell'età anagrafica (lei creciuta in Alleanza Nazionale, lui ex democristiano) rilanciano l'importanza del fare politica andando oltre nomenklature e leadership. Non è un caso: entrambi erano tra i maggiori sponsor delle primarie del centrodestra e, cosa importante, nei sondaggi ufficiali e non (per esempio, quello organizzato proprio da Liberoquotidiano.it) erano sempre in testa.
Una dote del 4% - La tentazione di uscire dal Pdl è forte, proprio per non disperdere il credito personale maturato tra gli elettori del centrodestra nelle ultime settimane. D'altronde, il partito di Berlusconi è già alle prese con la faida degli ex An. Si parla di un nuovo partito, Centrodestra nazionale, capeggiato da Ignazio La Russa che però mercoledì glissava: "Per adesso questo soggetto politico non c'è. La situazione è fluida, c'è un’area politica che si interroga, non aspetta passivamente". Il mondo della destra moderata è spaccato: da una parte La Russa, Gasparri e Corsaro, dall'altra Matteoli eAlemanno. E la Meloni? Corre da sola, anche se La Russa non rinuncia: "Semmai dovessimo arrivare, come penso e spero, ad un nuovo soggetto l'appello è aperto a tutti quelli che provengono da una certa area". L'obiettivo di Ignazio è chiaro: salvare Giorgia dal gigante Guido, certo. Ma soprattutto imbarcare quel pronosticato, utilissimo 4% che il duo Meloni-Crosetto avrebbe in tasca. (Liberoquotidiano.it)
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